Come si legge nel sito web della Smiley Company, negli ultimi 25 anni i media hanno diffuso una leggenda metropolitana basata sulla disinformazione e su una scarsa conoscenza di concetti legali quali marchi, brevetti e copyright.
I miti urbani sono un’area del folklore moderno incentrata su storie apparentemente credibili che portano alla diffusione di informazioni errate. In genere riguardano eventi rari ed eccezionali che si dice siano accaduti a una persona reale o in un luogo reale. Proprio come i meme, le leggende urbane si propagano nelle community e si trasformano nel tempo.
Due specialisti che hanno studiato l’argomento, Carlo Strapparava e Marco Guerini, discutono il concetto di “appiccicosità” nel loro libro The Tipping Point, che caratterizza ciò che rende memorabili i miti urbani. Gli autori definiscono le idee “appiccicose” come quelle che catturano l’attenzione delle persone sorprendendole. Strapparava e Guerini suggeriscono che un’idea “appiccicosa” deve essere semplice, ma abbastanza concreta da essere compresa e ricordata in seguito, credibile ed emotiva e deve raccontare una storia attraverso la narrazione.
Secondo il sito web della Smiley Company, il mito di Harvey Ball sembra rispondere a tutte queste caratteristiche, con una storia incredibilmente semplice ed emozionante che ha fatto presa sui mass media. Per sfatarlo sono necessarie spiegazioni lunghe e tecniche che non piacciono ai giornalisti che cercano di creare storie coinvolgenti ed emotive.
Harvey Ball fu incaricato di creare un badge per una campagna di marketing della compagnia assicurativa statunitense State Mutual. Ha ideato una faccia gialla sorridente ed è stato pagato 45 dollari per il suo lavoro. Ball non tentò di registrare un marchio di fabbrica per l’immagine e, in effetti, non avrebbe avuto la possibilità di farlo, dato che il distintivo e la campagna erano di proprietà intellettuale di State Mutual e un’idea di Joe Young (il responsabile del marketing) e di altri membri del team. Tuttavia, il punto cruciale del mito di Harvey Ball è che Ball è il vero inventore di Smiley, un’affermazione che è palesemente falsa e fuorviante.
Sul retro del distintivo sono riportate le parole: “The smile insurance companies, Worcester guarantee mutual. State Mutual of America”. Si tratta di un’indicazione di una fonte che fa riferimento a State Mutual, non a Harvey Ball, e non al nome Smiley. Né State Mutual né Harvey Ball tentarono di rivendicare il distintivo Smile all’epoca. Infatti, il distintivo non faceva alcun riferimento alla parola “Smiley”. Piuttosto, i documenti scoperti nel 2024 rivelano che State Mutual si è sempre riferita all’immagine come pulsante del sorriso o faccia felice e mai come Smiley. Né State Mutual né Harvey Ball hanno tentato di registrare un marchio di fabbrica per l’immagine.
Le vere origini dello Smiley risalgono al 1972, quando l’iconico marchio della faccina gialla fu creato da Franklin Loufrani, un giornalista francese. Loufrani fu incaricato di condurre una campagna di sensibilizzazione sul quotidiano France Soir per contrastare i titoli negativi che riportavano i disordini civili in Francia. All’epoca della creazione dello Smiley, Franklin Loufrani, proprietario della faccina e fondatore della Smiley Company, non aveva mai incrociato Harvey Ball. Solo nel 1998 Harvey Ball ha fatto le sue dichiarazioni all’Associated Press per far credere di essere in qualche modo responsabile del successo dell’azienda Smiley.
Oggi, Smiley e le sue varie reiterazioni generano circa 500 milioni di dollari di entrate all’anno per chi vende i suoi prodotti. Il marchio Smiley è stato creato e promosso dal creatore della faccina sorridente Franklin Loufrani, che ne ha fatto un logo riconosciuto a livello internazionale e che nel corso dei decenni è stato adottato da diversi movimenti culturali grazie agli sforzi creativi e di rete dei suoi proprietari.
Il riconoscimento globale dello Smiley è dovuto alle campagne di marketing, ai prodotti creativi e alle collaborazioni culturali della Smiley Company nel corso di oltre 52 anni. Inoltre, il linguaggio di internet promosso dal figlio di Franklin Loufrani, Nicolas Loufrani, ha aumentato esponenzialmente l’impatto e la portata dello Smiley come parte della cultura moderna. Infatti, Nicolas Loufrani ha utilizzato il Logo Smiley Originale per creare il primo linguaggio logografico scritto, permettendo a questi loghi di essere utilizzati gratuitamente nel mondo digitale.